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numero:Layout 1 16-05-2011 22:10 Pagina 6 ANTONIO
JOLI “Veduta
di
San
Pietro
a Roma
e
il
colonnato
del
 Bernini”
 olio
su
tela,
cm
73
x
118,7

 collezione
privata

 ANTONIO
JOLI “Il
Campo
Vaccino
a
Roma visto
dal
Tempio
di
Saturno, verso
la
Chiesa
di
Santa Francesca
Romana
e
l’
Arco di
Tito,
con
il
Colosseo
sullo sfondo
e
l’
Arco
di
Settimio Severo” olio
su
tela
cm
120,5
x
166
 maestri
della
raffigurazione
barocca,
tra
cui
spicca
il ristici
spinoziani,
ed
estroversione
spontanea
e
dilagante nome
di
Van
Wittel.
Proprio
l’incanto
estasiato
che
il dell’ardore
prometeico
nel
rasserenante
paesaggio
arti‐ teorico
tedesco
prova
di
fronte
alle
opere
insuperate
del stico
romano,
pervaso
di
una
grazia
olimpica
che
ogget‐ maestro
lo
porta
a
Roma
sulle
tracce
del
suo
idolo
pitto‐ tiva
l’idea
estetica
nella
realtà
materiale
ed
oggettiva
del rico,
intento
a
contemplare
le
fattezze
ineguagliabili
ve‐ monumento
immortale,
sinodo
immediato
e
folgorante nate
di
trascendenza
immateriale
dell’urbe
che
riversano di
creazione
reale
ed
intuizione
onirica.
Questo
stato
di nel
suo
animo
ipersensibile
un
senso
di
assoluta
bellezza grazia
poeti
ca
ed
esistenziale
ad
un
tempo
viene
im‐ sacra
e
venerabile.
Wackenroder
descrive
in
forma
me‐ mortalato
nelle
prime
lettere
da
Roma
risalenti
al
pe‐ diata
e
allusiva.
Il
coinvolgente
e
privilegiato
rapporto riodo
 1787‐1794
 nella
 indimenticabile
quanto
 irripro ideale
 e
 storico
 intrattenuto
 da
 Goethe
 con
 la
 Città ducibile
 unicità
estemporanea,
come
 testimoniano
 i Santa,
culla
della
civiltà
classica
e
dell’arte
è
fin
troppo toni
di
fervida
ammirazione
per
l’estasi
idilliaca
romana. noto:

basti
ricordare
in
questa
sede
che
Goethe
speri‐ Goethe
giunge
al
punto
di
proclamare
l’impossibilità menta
a
Roma
una
rinascenza
armoniosa
della
sua
ispi‐ perpetua
di
essere
felici
al
di
fuori
della
paradisiaca
oasi razione
 creativa
 ed
 avverte
 il
 subitaneo
 compiersi capitolina
e
rimpiange
di
avere
dovuto
compiere
il
sacri dell’irripetibile
connu
bio
tra
contemplazione
sogget‐ ficio
immane
di
allontanarsi
dalla
sintonia
con
l’arte
sta‐ tiva,
tipicamente
settecentesca
e
nutrita
di
riflessi
natu‐ tuaria
e
la
varietà
infinità
di
sfumature
paesaggistiche
e
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