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VISITANDO L’ARTE A NAPOLI: DALL’OREFICERIA AL PRESEPE di Sergio Valerio Garzia - Ricerche: Ilaria Galiano E’ sufficiente una breve visita a Napoli per ap- bottega orafa “Preziosità”, sita al n° civico 306, nel prezzare la ricchezza di prodotti artistico-ar- Palazzo Monaco di Lapio, sec. XVIII, un nobile edi- tigianali che rinnovano le autentiche, antiche ficio dell’antica via Toledo. Le vetrine che si aprono lavorazioni. Ecco il risultato di una prima, sulla storica strada sono artisticamente decorate sommaria e parziale ricognizione. con cornici in maiolica realizzate, nella metà del XX ARTE ORAFA secolo, dall’artista Giuseppe Macedonio. La Bottega Fulcro e luogo di rappresentanza dell’arte orafa ter- è appartenuta dal 1947 al 1955 al gioielliere Mario ritoriale a Napoli, era il Borgo Orefici, facente parte Califano, dal 1955 al 1998 al gioielliere Anna d’Anna. del quartiere Mercato–Pendino ed occupante Dal 1998 l’officina orafa è condotta da Francesco un’area compresa tra il mare e il percorso meridio- Parmigiano. L’artista si è formato presso la bottega nale delle mura greco–romane. Nata come arte per dei maestri orafi Giuseppe Mello in primis, e Salva- le corti dei principi, l’arte orafa, con lo sviluppo del tore Ciocca in secundis. Nell’officina, attualmente, commercio, raggiunge, nel XV secolo, una commit- operano la prof. Maria Rosaria Iacovone, che cura il tenza molto più vasta, estendendosi anche al ceto design del gioello, nonchè Valerio e Fabio Parmi- borghese. Da quel momento in poi, il settore orafo giano, figli di Francesco, che hanno portato a ter- conosce fasi di continua e forte espansione, in cui la mine la loro formazione artistica presso la sezione qualità della lavorazione artigianale si unisce ad una oreficeria del glorioso Istituto Statale d’Arte Filippo spiccata originalità, sempre al passo con i tempi, in Palizzi. Ogni anno la produzione dell’Officina Orafa costante evoluzione. Importante sede, oggi, del “Preziosità” si rinnova con una nuova collezione, prodotto orafo-argentiero meridionale, è il Tarì, una arricchendosi di nuove forme che coniugano tradi- struttura di recente realizzazione, sita a pochi chilo- zione e originalità; il risultato sono creazioni di ot- metri da Napoli. Una realtà poliedrica, nella quale si tima fattura e qualità, che incontrano grande disegnano, producono, acquistano e distribuiscono apprezzamento presso una consolidata ed affezio- gioielli. Se il Tarì costituisce un grande unicum nata clientela di intenditrici ed intenditori. La colle- aziendale, un folto numero di artisti del gioiello con- zione è temporaneamente in mostra a Roma nelle tinua tuttavia ad operare con successo nel cuore Sale della preziosa chiesa del Gesù, in occasione del della città. Uno splendido esempio è costituito dalla conferimento all’artista orafo Francesco Parmigiano
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